L'Italia e la cartina tornasole al rally di Montecarlo

Un Ph acido sembra essere il risultato della cartina tornasole per i colori italiani a Montecarlo. 1 a 7 la quota di partecipazione del tricolore in cui  una decina di equipaggi italiani su 70 totali hanno disputato questa prima tappa del campionato mondiale di rally 2025. Un tricolore che non riusciamo mai a vedere tra i primi classificati seppur gli equipaggi combattano in modo encomiabile per tener alto il nome d’Italia e seppur si siano distinti, chi più e chi meno, nella propria categoria. Equipaggi da stimare nel tener testa a prove e ritmi così impegnativi dal punto di visto tecnico, di resistenza fisica e di concentrazione. Mentre però
Ogier è re del rally di Montecarlo per la decima volta, l’Italia non appare neanche tra le decime posizioni. Vanno bene anche operazioni di marketing, manovre economiche, politiche, amichevoli e tutto ciò che fa rumor e spettacolo, ma durante le ps è solo il cronometro che ha voce decisiva. E la voce dell’Italia nei rally fuori dalla propria zona racconta sempre la storia a cui sembriamo essere  quasi tutti rassegnati: chi ha il pane non ha i denti e viceversa . Forse pochi o sbagliati investimenti nel sviluppare veri talenti da poter inserire nel WRC, troppi giri di parole per dimenticare una cosa che nello sport vale molto di più: Bravi si diventa, ma campioni si nasce.